Uno scritto pensando ai genitori e ai bambini rispetto al momento che stiamo vivendo. Non è facile trovare le parole perché sono tantissime le emozioni che proviamo.
Questo tempo ci sta dando l’opportunità di ritrovarci in uno spazio emotivo che forse avevamo trascurato. Siamo sempre di corsa e chiediamo ai bambini molto spesso di seguire il nostro ritmo quotidiano.
I nostri movimenti in velocità sfuggono al bambino lasciando la scia del nostro passaggio come un fischio del vento forte prima del temporale.
Magari il nostro bambino vuole dirci qualcosa, esprimere un suo sentire o semplicemente darci un abbraccio, ma questo non è possibile se non rallentiamo e ci fermiamo magari facendo un passo indietro, come quando lo guardiamo immerso nei suoi giochi e ci tratteniamo per non intervenire.
Questo spazio emotivo non ha giochi, non ha oggetti, è semplicemente uno spazio di silenzio, di sguardi, dove i nostri cuori abbracciano e ascoltano il cuore dei nostri bambini.
Credo sia importante creare o quanto meno recuperare questo spazio emotivo tra genitore e figlio, in questo momento più che mai, dove fisicamente i riferimenti educativi e scolastici mancano, nonostante i Legami Educativi a Distanza (LEAD) che ci permettono di non perdere il filo della relazione educativa con questi riferimenti importanti sia per noi che per i nostri figli. Ciò che conta in questo momento, a mio avviso, è che i bambini vedano in noi degli adulti in grado di tenere la barra a dritta ed attraversare la tempesta. Certamente non è facile, però come adulti siamo chiamati a connetterci con noi stessi per offrire un contenimento non solo fisico ma soprattutto emotivo ai nostri figli.
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