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Arrampicarsi: "Attento che cadi!" o "Ti vedo sempre più in alto" ?

Questa foto mi riporta a molti anni fa quando arrampicarsi era una delle azioni base del gioco quotidiano dei bambini.

Oggi, invece, faticano a compiere queste azioni nel proprio gioco perché spesso le loro mani sono occupate con strumenti digitali.

Tuttavia, un bambino che ha la possibilità di arrampicarsi svilupperà al meglio tutto l’aspetto psicomotorio, nonché mentale e la propria autostima e autonomia.


A volte capita che noi adulti sottovalutiamo queste azioni rendendole quindi "banali", invece bisognerebbe soffermarsi a pensare a quante connessioni a livello cerebrale si formano, la fatica del pensiero, la proiezione verso l’alto, il lavoro coordinato delle articolazioni allo scopo di prendere e salire, la forza dell’aggrapparsi, del tenersi forte per non cadere.


Se ci si ferma ad osservare dettagliatamente tutto questo processo non si può che lodare nel modo opportuno il bambino che si arrampica.

Invece di dire “Attent* che cadi”, "Non si sale sugli alberi”, o “Non salire così in alto”, si può dire: “Wow!! Ho visto che sei salita da sola!” “Sei riuscita a tenerti forte!” “Prendi bene le misure” “Tieniti forte”, “Se hai bisogno, io sono qui!”.


Anche solo usando una di queste frasi si accompagna il bambino nel suo percorso di autonomia rendendolo capace e sicuro.



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